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Descrizione della storia della zona di Montegemoli.

LO STEMMA DEGLI INCONTRI A MONTEGEMOLI

Conoscendo per caso la famiglia Can­tini di Montegemoli ed avendo saputo del loro impegno nel restauro della chie­sa di San Bartolomeo di Montegemoli, non mi sarei mai aspettato che questa piccola chiesa celasse sotto il fatiscente intonaco un’interessante paramento murario di epoca medievale in cui sono stati riscoperti alcune feritoie ed una monofora posta dietro l’altare, che ren­dono l’ambiente notevolmente affasci­nante.

L’impegno del parroco Don Luciano, che ha promosso insieme ad alcuni volontari il restauro, è stato notevole ed ha contri­buito a riportare questa piccola chiesa agli antichi splendori valorizzando quel­le poche ma significative opere d’arte che vi si conservano.

Tra le cose più interessanti che vi si trovano, come la bellissima icona tre­centesca raffigurante una Madonna con Bambino, è da considerare un oggetto che probabilmente sfugge al visitatore . Trattasi di una acquasantiera, realizza­ta in alabastro locale e murata sulla parete destra entrando, molto vicina alla porta di accesso, che reca scolpito in bassorilievo lo stemma di un’antica fa­miglia di origine pomarancina, quella degli INCONTRI.

Di questa casata me ne ero già occupa­to in passato studiando la loro attività di mercatura con la produzione e lo smer­cio delle maioliche pomarancine od an­che per la loro parentela con il pittore Cristofano Roncalli che dipinse nei primi anni del ‘600 a Pomarance una grande tela per l’altare di Sant’Andrea, eretto dagli Incontri, nella chiesa di Pomaran­ce .

Una importante famiglia che possedeva molti beni immobili nel comune di Poma­rance e che aveva in patronato anche il bel crocifisso ligneo,proveniente dal ca­stello di Acquaviva, presso il Bulera,ed oggi collocato sopra l’altare Maggiore della chiesa di Pomarance.

Lo stemma degli Incontri, effigiato nel­l’acquasantiera di Montegemoli, è pro­babilmente risalente al XVI-XVII secolo e doveva essere stato donato da qual­che discendente che aveva voluto la­sciare un suo ricordo alla popalazione di Montegemoli. Alcuni di questi infatti fu­rono Vescovi Volterrani od anche pub­blici Notai fiorentini come Ser Piero di Andrea Incontri da Ripomaranci che fu, nel 1565, Cancelliere della Comunità’ di Montegemoli .

Molti di questi stemmi che raffigurano due leoni sovrapposti, intramezzati da una barra e con il rastrello sopra, erano posti anticamente sulle case e possedi­menti degli Incontri nel castello e conta­do di Ripomarance.

Ne è una riprova un documento del 1670, conservato nell’archivio Storico di Po­marance, che riportiamo integralmen­te e che ci consente di capire l’origine della famiglia ed i luoghi dove gli stessi blasoni erano collocati. Purtoppo la mano dell’uomo ha contribuito a cancellare queste testimonianze del passato che possiamo solo documentare attraverso gli antichi manoscritti.

“A dì Dicembre 1670

Coadunati il Gonfaloniere et Priori della Comunità delle Ripomaranci nella solita residenza in numero sufficente serv. servantis ordinarono a me cancelliere farsi fede autentica come la verità fùet, che /’Alfiere Alamanno di Gio.di Marco Antonio Incontri che abita la terra delle Ripomaranci è dell’istessa e medesima famiglia dell’Incontri che di presente habitano e risiedono a Volterra e così è sempre da loro tutti stato tenuto e ripe­tuto per esser li loro antichi della mede­sima consorteria e discendere da un medesimo Autore; che così hanno anco­ra sempre sentito dire da loro antenati senza esserci memoria in conto e sem­pre fra di loro si sono trattati sempre tali e come dalla medesima consorteria ;si come ancora hanno fatto e fanno la medesima arme che sono due leoni d’oro volti sul lato diritto tramezzati da una sbarra pure d’oro in campo azzurro con un rastrello sopra rosso e tre gigli d’oro che a quello fanno di presente.

Ma nell’antiche di centinara d’anni man­ca il rastrello et gigli, la quale arme si vede esposta nella terra delle Ripoma­ranci, in molti luoghi pubblici et privati e particolarmente nella chiesa Arcipresbi­terale di S. Gio. Battista in due cappelle fatte dai suoi antenati che una è l’altare del S.S. Crocifisso, et l’altro è l’altare di S. Andrea Apostolo; et un ‘altra più antica simile fatta pure dai suoi antenati si vede in una colonna e dove sta il Gonfaloniere di detta Comunità; si come ancora un ‘al­tra antichissima di centinara d’anni se ne vede nella lapide della sepoltura an­tichissima.

Della sua famiglia ha sempre quello con il rastrello a gigli, si come da tutti pubbli­camente si vede; si come anco nel me­desimo modo si vede esposta la detta arme sopra la porta della casa loro anti­ca in detta terra, luogo detto “In Piano” dinanzi la chiesa principale e dentro le lor case, in molti luoghi, et in molti de lor poderi et altrove;

Si come attestano che detto Alfiere In­contri e suoi antenati si sono sempre trattati civilmente et onoratamente, et con decoro conforme la sua nascita, et tenuto sempre serve, servitori et cavalli, si come sempre si sono imparentati ci­vilmente et nobilmente; et particolarmen­te in Volterra con le prime famiglie, si come altrove et no hanno mai fatto pro­fessione alcuna che possa denigrare la civiltà ma esercitare sempre in caccia, arme, et lettere et simili, essendo o an­cora stati et sono comodi di facultà si come per il pubblico e notorio a tutta la Terra delle Ripomaranci ma a chiunque li ha conosciuti et conoscere….”.

Jader Spinelli

NOTE

Sulla famiglia Incontri vedi:

  1. J.Spinelli – “Il Redentor Crocifisso d’Acquaviva”; La Comunità di Pomaran­ce N. 3 -1987.
  2. J. Spinelli – “Gli stovigliai a Pomaran­ce”; La Comunità di Pomarance N.1- 1990.
  3. J.Spinelli – “Un dipinto del Roncalli a Pomarance”: La Comunità di Pomaran­ce N. 2-1992.

Articolo tratto da “La Comunità di Pomarance”.