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Descrizione sulla fauna del territorio di Pomarance e Alta Val di Cecina.

RECUPERO DEL MONTERUFOLINO

Il cavallo Monterufolino sino ai primi del secolo veniva allevato in esclusiva dai Maffei di Volterra nella tenuta di Monte­rufoli. Nel 1913 tutta la proprietà passa­va al casato Della Gherardesca che non trascurava l’allevamento del cavallino, an­zi lo incrementava e migliorava, arrivan­do a fissare quelli che sono i caratteri ti­pici di questo cavallo: mantello morello, altezza compresa fra i 135 ed i 140 cen­timetri, forte adattabilità ai climi più diver­si, longevità e carattere mite. L’animale veniva allevato per la locomozione ed il trasporto, riusciva a vivere con il poco che offrivano il sottobosco e la macchia me­diterranea e proprio per questo venne pri­vilegiato dai latifondisti della zona. Purtroppo con il secondo dopoguerra venne ad esaurirsi il ciclo del cavallo stru­mento di lavoro ed anche il Monterufoli­no ne subì le conseguenze tanto che, agli inizi degli anni ottanta, si era ridotto a non più di una cinquantina di capi. Il gruppo oggi superstite è stato preso in custodia dalla Comunità Montana dall’al­levatore Rolando Celli e collocato in un recinto appositamente costruito, di circa 4 ettari, ricadente nel territorio del Comu­ne di Montecatini V.C. al confine con quello di Pomarance nei pressi del podere Forti di Sopra nell’area demaniale di Mon­terufoli.

Il Pony di Monterufoli

Il gruppo è composto da tre cavalle gra­vide, uno stallone e sei puledri di varia età di cui quattro maschi e due femmine. Si cercherà di ricostruire la razza reinsanguando questo pony autoctono toscano lasciato per troppo tempo in balìa di se stesso, tanto che si era quasi perduta la speranza di ritrovarne degli esemplari. Uno dei principali interventi per rinsan­guare la razza sarà quello di incrociare le fattrici con stalloni di altre razze come già facevano i Conti Della Gherardesca che, durante l’ultima guerra, possedeva­no un centinaio di fattrici. I Della Gherar­desca introducevano saltuariamente stal­loni maremmani, cavalli della Tolta oppu­re arabi.

Il recupero del cavallo Monterufolino è sempre stato oggetto di discussione nel­l’ambito della Mostra Zootecnica che la Comunità Montana organizza annual­mente a Pomarance. Finalmente siamo in presenza di un progetto inserito ed ap­provato dalla Regione Toscana nell’am­bito del P.I.M. (Piani Integrati Mediterra­nei) che prevede in prima istanza l’acqui­sto degli esemplari da parte della Comu­nità Montana. Il programma di recupero sarà seguito in stretta collaborazione con l’istituto del Germoplasma dell’Università di Milano che già si interessa di altri progetti di recupero di specie di animali in estinzione, tra cui quello della mucca pisana. Sarà inoltre centrale l’impegno dell’Associazione Provinciale degli Alle­vatori, che seguirà passo per passo la sua realizzazione.

A prima vista potrebbe sembrare un’inu­tile impresa, in realtà questo cavallino po­trebbe essere impiegato per avviare i ra­gazzi alla prima pratica equestre. Le ca­ratteristiche di animale senza pretese ed il fatto di essere allevato allo stato brado fanno infatti del pony di Monterufoli un soggetto adatto per la propedeutica eque­stre. Per questo gli stalloni da introdurre dovranno avere caratteristiche tali da non portare all’innalzamento della taglia del­l’animale che, per la sua futura destina­zione, è opportuno che rimanga piccolo e con il manto omogeneo e baioscuro. Speriamo che con la realizzazione del programma, il pony di Monterufoli fino ad oggi conosciuto solo da pochi addetti ai lavori possa, nel giro di alcuni anni, diven­tare un animale conosciuto ed amato da tutti, specialmente dai bambini.

Comunità Montana Val di Cecina

Articolo tratto da “La Comunità di Pomarance”.

PERCORSI DIDATTICI FLORISTICI E FAUNISTICI

NELLE AREE DEMANIALI DI MONTERUFOLI E BERIGNONE

Già da alcuni anni la Comunità Monta­na ha dato avvio alla realizzazione di ini­ziative tendenti ad incrementare le pos­sibilità di fruizione delle risorse ambien­tali, che costituiscono una notevole attrat­tiva del nostro territorio. In particolare, in qualità di ente delegato ad esercitare le funzioni amministrative sul patrimonio agricolo – forestale della Val di Cecina, si è concentrata l’attenzione sui complessi forestali più significativi (Berignone – Tatti e Monterufoli), programmando tutta una serie articolata di interventi, che consen­tiranno al visitatore di poter apprezzare pienamente il vasto repertorio ambienta­le di cui disponiamo.

In primo luogo si è provveduto a dotare la viabilità principale (che attraversa i due complessi e li collega ai centri abitati li­mitrofi) di idonea segnaletica e di aree at­trezzate per la sosta ed il ristoro. È poi in avanzata fase di realizzazione la costitu­zione di una vera e propria rete di 25 per­corsi naturalistici dove, preferibilmente con l’ausilio di una guida, l’appassiona­to potrà scoprire gli aspetti più interessan­ti della vita all’interno del bosco e dove potranno essere apprezzate tutte quelle risorse ambientali che possono sfuggire ad una prima visita con spostamenti sul­la viabiltà di collegamento.

In terzo luogo, con particolare riferimen­to alle crescenti richieste che provengo­no specialmente dal mondo scolastico, si è cercato di creare delle occasioni di vi­sita localizzate e finalizzate al raggiungi­mento di obiettivi didattico-educativi di elevato valore. Sono state quindi proget­tate (e sono in corso di completamento o di esecuzione) interventi specifici per la realizzazione di: Percorsi floristici (sentieri ad anello per il riconoscimento delle prin­cipali specie erbacee, arbustive ed arbo­ree), localizzati presso la Fonte della Venella, in Berignone, ed intorno alla “Villa delle cento stanze’’ in Monterufoli; Per­corsi faunustici, (dotati di adeguate attrez­zature per l’osservazione e la documen­tazione della fauna selvatica), posti pres­so il Podere II Pino, in Berignone, e nel­l’area del Podere Monterufolino e di Cam­po ai Meli, in Monterufoli.

Allo scopo di dotare il visitatore di un agile strumento di guida attraverso questo ter­ritorio, è in fase di preparazione una car­ta degli itinerari naturalistici in scala 1 : 15000, che sarà presto presentata.

Comunità Montana Val di Cecina

Articolo tratto da “La Comunità di Pomarance”.