NOTE ILLUSTRATIVE della CARTA GEOLOGICA D’ITALIA
La nuova carta geologica del foglio 1 19 – Massa Marittima, che segue a oltre 60 anni di distanza la precedente, è opera di G. P. Brandi, P. Squarci, L. Taf fi con la collaborazione di E. Giannini, A. Lazzarotto, R. Mazzanti e M. Tongiorgi. L. Dallan ha eseguito campionature e studi micropaleontologici per le datazioni. I collaboratori avevano già iniziato rilevamenti nell’area del foglio prima che fosse assegnato a L. Trevisan (Direttore dell’istituto di Geologia dell’università di Pisa) l’incarico di dirigere il nuovo rilevamento. Tali studi precedenti sono stati completamente riveduti e aggiornati affinché armonizzassero coi nuovi e tutto l’insieme esprimesse lo stato attuale delle conoscenze in un’area molto complessa e di grande interesse scientifico e minerario.
La carta è stata rilevata col criterio di distinguere con un colore, accompagnato da una sigla, ogni formazione o membro di una formazione. Di queste unità litostratigrafiche sono indicate le età.
I limiti tra formazioni facenti parte di una serie sedimentaria non sempre rappresentano un cambiamento litologico sincrono in tutta l’area in cui le formazioni si estendono, ma possono rappresentare un cambiamento che nell’area stessa è avvenuto attraverso tempi di varia durata.
Le faglie sono indicate con un segno apposito; i contatti tettonici di natura diversa (accavallamento di unità differenti, contatti anormali dovuti a scomparsa di parti o di intere formazioni per laminazione tettonica) sono indicati con lo stesso segno che indica i contatti tra formazioni in normale successione sedimentaria, perché la scala al 100.000 non consente, specialmente in aeree strutturalmente molto frammentate, di introdurre tali distinzioni. Le sezioni e lo schizzo tettonico possono dare un’idea dei rapporti di posizione geometrica tra le diverse unità.
Rilevamenti sono stati eseguiti sulle tavolette al 25.000 dell’l.G.M.; nella trascrizione alla scala di 1.100.000 alcune suddivisioni hanno dovuto essere tralasciate.