INTITOLAZIONE DELLA SCUOLA MEDIA DI POMARANCE A PAOLO MASCAGNI

Sabato 5 giugno 1993 nei locali dell’Oratorio di Pomarance, alla presenza delle massi­me autorità locali è avvenuta l’intitolazione della scuola media di Pomarance che è stata in­titolata “ Scuola Media Paolo Mascagni”.

La scuola, che ha subito varie ristrutturazione ed ampliamenti durante questi anni, conser­va ancora il nucleo originario costruito nei pri­mi anni del ‘900 ed utilizzato anticamente co­me scuola elementare maschile e femminile.La scuola era originariamente dedicata al gran­de statista pomarancino Marco Tabarrini effi­giato in una scultura bronzea, in alto sulla fac­ciata della scuola, opera di Luigi Bonucci det­to il Falugi. (Oggi nell’ufficio del Sindaco) Negli anni sessanta la scuola elementare fu tra­sferita nei pressi della villa dei Collazzi e la scuola, utilizzata prima quale sede dell’ Istitu­to Tecnico Industriale ed in seguito come Scuo­la Media, era praticamente senza denomina­zione. Dedicata al grande anatomico Paolo Ma­scagni, che fu uno dei primi a scoprire l’acido borico nei Soffioni di Montecerboli, i suoi stu­di furono messi in pratica da Francesco de Lar­derei, fondatore dell’industria Boracifera di Lar­derello, ed al quale è stata di recente intitola­ta la Scuola media di Larderello.

  1. ragazzi della Scuola media di Pomarance hanno allestito nell’occasione uno spettacolo teatrale dedicato a Paolo Mascagni e realiz­zato alcune ricerche storiche che hanno ispi­rato una deliziosa filatrocca ed il soggetto per una storia a fumetti dedicata al grande anato­mista.

Dedicato a Mascagni

Da Aurelio ed Elisabetta in un lontano dì nac­que Mascagni, forse…in un freddo giovedì. Era Gennaio e la neve fioccava, fioccava; ma su Pomarance una stella brillava.

  1. 1735 iniziava il suo cammino e Paolo Masca­gni correva incontro al suo destino.

Papà Aurelio non viveva in grande agiatezza per cui mandò Paolo dall’Abate Casamarte… con fierezza.

L’Abate era probabilmente un pò noioso e mancava di fantasia ma a Paolo interessava­no la Scienza e l’Anatomia.

Dolce era Pomarance sì, ma paese piccolo e sperduto così Siena dette a Paolo, adolescen­te, il benvenuto.

Siena era grande e c’era pure l’università e li Paolo superò gli esami con estrema facilità. A soli venti anni in Medicina sì laureò, ma il suo mestiere mai esercitò.

Sapete a …Paolo non interessavano le belle ragazze.

A 22 anni infatti è dissertore e seziona cada­veri a tutte le ore!!!

Che progressi da quel lontano dì quando lo stu­dio sui testi classici quasi finì!

Era il 1400 quando l’Anatomia iniziava il suo lungo cammino che fu poi brillante illuminato dallo scenziato pomarancino.

Ma a Paolo ritorniam, che dal Granduca Leo­poldo fu chiamato e professore di Scienze e di Anatomia fu nominato!

Il vecchio maestro Tabarrini se ne andò e Pao­lo, il giovane, il nuovo posto occupò.

E il prof. Mascagni iniziò subito i suoi studi sui vasi linfatici non ancora conosciuti.

Certo anche i Francesi detterto un grande aiu­to, ma solo da Paolo un concreto risultato fu ottenuto.

Dissero i Francesi:

‘‘Determiner et demontrer le sistème des vaisseaux lymphatiques”

e Paolo trovò la proposta très chic!

E cominciò a lavorare, lavorare duramente per ottenere un risultato altrettanto eccellente.

Quattro lunghi anni, trecento disserzioni… e fi­nalmente Paolo ha risultati buoni.

Sui vasi linfatici scrive pure un prodromo co­sicché da tutti è considerato un grand’ uomo. È il 1787 e Paolo completa l’opera con gran­de maestria: ‘‘Vasoruma lymphaticorum cor­pus humani historia et iconografia” e, oltre che esperto dissestore, si scopre anche abile di­segnatore: 27 tavole sul corpo umano fa rea­lizzare e l’ammirazione di tutta Europa riesce a catturare.

Grande era di queste il valore artistico e scien­tifico, ma, per gli inesperti, sarebbe stato me­no complicato un geroglifico!

Disse Mascagni: “Il sistema linfatico scorre ovunque nel corpo in un momento e ad esso è legata la funzione dell’assorbimento”.

Nei trenta anni successivi Paolo cominciò i pre­parativi: volle scrivere la “Grande Anatomia” che fu poi eseguita con sublime maestria.

Ciro Santi e Antonio Serantoni lavoravano da Domenica al Lunedi per fare belle tavole su ra­me che piacessero a tutto il reame. Com ’eran belle… in bianco e nero, a colori… facevan gola a tutti i professori!

Ma il nostro Paolo faceva tante altre cose talune anche estrose.

La chimica, la fisica e l’agricoltura non gli fa­cevan di certo paura e la geologia era la sua più folle pazzia.

L’Inferno della futura Larderello a lui piaceva più di un gioiello e tra i fumi ed il vapore egli, imperterrito, studiava a tutte le ore.

Si preoccupò persino di estrarre l’acido borico, la qual cosa in futuro sarebbe stata un evento storico!

Ma i capitali… mai trovò così l’idea abbandonò.

La Rivoluzione fu tumultuosa:

LIBERTÈ, EGALITÈ, FRATERNITÈ… ca irà ed a Mascagni divampano idee di Libertà. Ferdinando III, duca di Lorena, nel 1779 se ne va e Mascagni a Siena aderisce alla nuova Mu­nicipalità,rivelandosi così non solo grande “ar­tista”, ma anche convinto politico attivista.

Ma voi sapete che mutevole è la storia umana e che alcuni eventi capricciosi talvolta emana: come il mese di marzo, come un venticello pri­maverile che ti scompiglia i capelli e poi va a scomparire.

Eh sì!… È proprio il Fato che domina la vita de­gli uomini, delle cose e degli animali, soffocan­do a volte anche le idee più geniali.

La Storia è un eterno fluire e rifluire per anda­re incontro all’avvenire.

Ebbene… i Fancesi, sconfitti, sgomberavan la regione e dei Toscani, fedeli al Granduca, vio­lenta fu la reazione.

Mascagni di “giacobinismo” fu accusato ed il 28 Giugno 1779 a Siena fu arrestato.

Gli intellettuali, morti per i loro pensieri ci in­segnano che le idee fanno la storia di oggi e di ieri.

Tanta fatica hanno durato, ma, grazie a loro, qualcosa è cambiato!

Nel 1800… di nuovo i Francesi tornan sulla sce­na e Mascagni, libero, abbandona Siena.

Dalla Regina Maria Luisa, dopo un anno, a Fi­renze fu inviato e lì proseguì il suo importate operato.

Sssss… in realtà la sovrana a Firenze lo volle portare per farlo elegantemente vigilare!!!

Ma la morte purtroppo arriva per tutti e, come spesso avvien, anche Mascagni non potrò ve­der pubblicati i suoi “frutti”.

Postuma fu pubblicata la “Grande Anatomia, uno dei suoi più egregi lavori, oggetto di am­mirazione e di studio da parte di insigni pro­fessori.

Il 20 Ottobre 1815 a Castelletto Paolo Masca­gni morì, forse pensando ai suoi passati dì. Forse come Roncisvalle Orlando il Mascagni cercò di scampar la morte duellando o forse , avendo manipolato tante “anime morte” Pao­lo capì che la fine della sua vita era ormai alle porte.

Certo la sua mente non perì, ma brillante e de­duttiva, volò verso una nuova prospettiva.

Se le tavole di Mascagni, dal vero, volete am­mirare a Pisa, di corsa, vi dovete recare.

Noi vi diciam ohe sono nel bel mezzo della città alla Facoltà di Medicina dell’università.

Noi l’abbiam viste e vi garantiamo che esse descrivon particolareggiatamente il corpo umano. Si trovan collocate in un lungo corridoio: in ve­rità il luogo è un pò ombreggiato, ma la loro bellezza lo rende artisticamente colorato.

Se ben ci pensiam, Mascagni un messaggio ce l’ha dato;

è quello che già Dante aveva sottolineato: “Fatti non foste a viver come bruti,ma per se­guir virtute e canoscenza”.

Ma… adesso basta con le dotte citazioni, di Ma­scagni certamente ricorderem le grandi azioni! A lui la nostra scuola abbiam intitolato perchè il suo nome, dalle nuove generazioni, sia sem­pre ricordato.

È tardi.

Poniamo fine a questa filastrocca semiseria scritta per star insieme e per raccontare… per comunicare e per scherzare…

per imparare e per divertire…

e tutti insieme gioire.

È stato un gioco, una scommessa, una gran vo­glia di fantasia, per salutare tutti con simpatia.Scuola Media di Pomarance Classe Seconda Sez. A. – Anno scolastico ’92-93

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