Tra i Proposti che hanno guidato la Parrocchia di Pomarance in questo secolo ventesimo, non possiamo non ricordare Don Carlo Balsini. E questo per due motivi: il primo, perché è stato in mezzo a noi per molti anni, cioè dal 1906 al 1942 ed il secondo perché il suo ricordo è rimasto indelebile nell’animo dei Pomarancini.
Mi capita spesso, infatti, di sentir parlare di questo sacerdote con molta venerazione e rispetto. Espressioni come queste: “è stato il mio Proposto …. mi ha battezzato …. mi ha fatto la prima comunione …. mi ha sposato ….” fanno molto piacere ascoltarle dopo tanti anni.
Don Carlo Balsini o più precisamente il Canonico Carlo Balsini, figlio di Stefano, era nato a Riparbella il 7 dicembre 1877. Con lettera dimissionaria dell’Arcivescovo di Pisa, venne Cappellano a Pomarance il 1 novembre 1905 presso l’istituto Sacro Cuore che era stato eretto dal signor Mario Bardini. Nel 1906 fu incardinato alla Diocesi di Volterra e divenne Economo Parrocchiale per la grave malattia che aveva colpito il Parroco Titolare Don Luigi Checci di Pecoioli.
Fu nominato Proposto di Pomarance il 15 giugno 1908.
Figura alta ed imponente nel fisico, riservata di carattere, rispettosa nei confronti del prossimo, fu sempre e solo sacerdote svolgendo con impegno e delicatezza il suo ministero.
Molti lo ricordano per la quotidiana passeggiata che faceva attorniato dai molti seminaristi che vi erano a Pomarance. Ma il Proposto Balsini è molto ricordato anche per l’attaccamento alla Chiesa, essendosi impegnato in imponenti lavori. Infatti, la struttura muraria della Parrocchiale necessitava di urgenti restauri.
Per questo motivo nel 1928 iniziarono i lavori che si protrassero fino al 1933, anno del Giubileo della Redenzione. Questi restauri, eseguiti dalla ditta Zampini di Siena, con a capo il pittore Gualtiero Anichini, interessarono la ripulitura degli affreschi deU’Ademollo; furono fatte integrazioninella Cappella della Madonna e nel Coro; furono dipinti due medaglioni in San Giovanni; i quattro Evangelisti nella cupola e le scene di Gesù tra i fanciulli e la moltiplicazione dei pani nella Cappella di San Vittore. Avendo avuto Pomarance molti caduti in guerra, fu costruita pure la Cappella apposita con i nomi di tutti i morti. Fu sempre in quel restauro che la Chiesa fu arricchita di vetrate istoriate policrome a tutti i finestroni ed al portone centrale dove è raffigurato proprio san Carlo e furono costruiti i sedili a spalliera in noce lungo tutto il perimetro del sacro luogo. Inoltre la Chiesa fu abbellita con lumiere piccole e grandi per l’illuminazione. Il Proposto nell’occasione fece stampare molte cartoline dei restauri eseguiti, raccolte anche in piccoli album ricordo.
Come riconoscimento per questo suo gravoso impegno, Don Balsini fu nominato Canonico onorario della Cattedrale di Volterra il 29 maggio 1929.
In tutto il periodo trascorso a Pomarance, il Canonico Carlo Balsini dette grande lustro e dignità alla Parrocchia facendosi amare e stimare molto.
Vi rinunziò il 15 marzo 1942 allorché si ritirò a Nodica presso il suo nipote Don Guido, ove morì il 19 marzo 1956.
In quella circostanza si elevò dal popolo una richiesta e cioè quella di avere le spoglie del Proposto a Pomarance. Il che avvenne con grande affluenza di popolo il lunedì di Pasqua, 2 aprile 1956.
La salma del Canonico Carlo Balsini riposa ora al centro della Cappella del nostro Cimitero. Una semplice lapide, la sua foto ed una frase latina: “Recessi pastor noster, tons acquae vivae” cioè “È partito il nostro pastore, fonte dell’acqua viva, della grazia di Dio”. Un pastore che non vediamo più con gli occhi della carne, ma che è rimasto spiritualmente in mezzo al suo popolo al quale aveva donato generosità amore e fede, tutto se stesso.
Don Piero Burlacchini
Articolo tratto da “La Comunità di Pomarance”.