VINCENZO TAMAGNI A POMARANCE

UNA MADONNA CON BAMBINO NELLA SALA DELLA EX PRETURA

Madonna con bambino – Vincenzo Tamagni (particolare)

Nell’ex Palazzo della Pretura di Poma­rance, situato nel centro storico di Poma­rance in Piazza Cavour, sono conservati dei pregevoli affreschi cinquecenteschi tra i quali desta l’ammirazione l’immagi­ne della Vergine con il Bambino.

Dipinta su una parete dell’ antica sala consiliare, già del vicariato di Val di Ce­cina, è il soggetto centrale di tre raffigu­razioni racchiuse in altrettante lunette sot­tovolta rappresentanti da una parte San Giovanni Battista e dall’altra un Santo Ve­scovo di una città di fiume( forse San Zenobi di Firenze) restaurate per conto del Comune di Pomarance nel luglio del 1976 da Walter Benelli di Pisa (delibera Com.le N. 125 del 25 Giugno 1976.

L’opera è del pittore di San Gimignano, Vincenzo Tamagni che lavorò per alcuni anni a Pomarance tra il 1524 ed il 1528 realizzando una serie di opere ; alcune delle quali conservate nella chiesa Par­rocchiale di Pomarance.

Le tre lunette affrescate sono corredate al di sotto da una iscrizione in versi latini che è atto di consacrazione del popolo verso la Madonna: “A te questi pegni di amore devoto pone questo popolo. Pro­teggi o vergine da tutti i mali, sii luce nei suoi consigli e in tutte le cose, guida e di­fesa” (traduzione di Don Mario BOCCI). È probabile, infatti, che l’effige di Maria e dei Santi fosse stata commissionata in se­guito ad un voto fatto nell’ epoca della pe­ste che imperversò in Val di Cecina nel 1522-24-26-28. Vincenzo Tamagni, nato il 10 aprile 1492, definito “ragazzo prodigio” del ’500, nel 1510 firmava un ciclo di affreschi mariani a Montalcino nella chiesa di San Francesco. Lavorò a Roma nelle Logge Vaticane co­me aiuto di Raffaello da Urbino e pur avendo avuto influenze pittoriche del Peruzzi, del Ghirlandaio, di Filippo Lippi e del Sodoma rimase un autore di ripetizio­ni un pò meccaniche che sono indizio di un “Raffaellismo superficiale“(Nicole Dacos Crifo) e di una singolare “arcaicità11 di ipostazione (Antonio Caleca).

Sala della ex Pretura

Nel 1524 dipingeva un affresco nell’Oratorio della Annunziata( attuale Battistero) della chiesa di San Giovanni Battista di Pomarance dove è raffigurato I’ Eterno Padre con angeli musicanti, scene dell’ Annunciazione e della Visitazione come ornamento del presepe in terracotta attri­buito a Zaccaria Zacchi da Volterra. Queste figurazioni dovevano servire a completare il racconto evangelico della Notte Santa, di cui lo scultore volterrano aveva già colto, nelle sue sculture policro­me il momento più alto.Sul fondale il pit­tore ha accostato in un’unica composizio­ne l’annuncio dei pastori e la fantasiosa cavalcata dei Magi preceduti dai loro scu­dieri. Nel sottarco è dipinto l’Eterno Pa­dre contorato da serafini e angeli musi­canti, che accompagnano coi loro stru­menti il canto della “Gloria”.

L’anno successivo, 1525, eseguiva una tavola ad olio rffigurante la Madonna e i Santi, collocata attualmente nella cappel­la di San Giovanni Battista (Don Mario Bocci, Notizie della Comunità Parrocchia­le di Pomarance; 1991).

Pochi anni prima della sua morte, avve­nuta dopo il 1529, eseguì anche una tavola ad olio raffigurante San Giuseppe che gli fu commissionata dal Comune di Ripomarance per Cappella di “San Joset” come attestano alcuni pagamenti del quadro nell’anno 1528: ‘‘A Vincendo Ta­magni pictor pella tavola di Sancto Jo­seph Lire 35;

Al comune e per lui al dipintor per conto della tavola di Sancto Joseph…”. (Arch. Stor. Com.le Pomarance F.632; c.386 r.). È probabile che questa opera sia quella collocata nel Palazzo Barberini di Roma, trafugata nel secolo scorso, venne cedu­ta al monte di Pietà di Roma che la riven­dette nel 1875.

Jader Spinelli

Articolo tratto da “La Comunità di Pomarance”.

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