“C’ERA UNA VOLTA UN SOMARO”

Epoca moderna, parole nuove, espres­sioni inglesi, pubblicità (su televisione, con volantinaggio, con manifesti), istruzio­ne, informazione, viaggi, ma quanto civi­smo?

Circa settanta anni fa si costituiva a Po­marance, per volontà del proprietario ter­riero Cav. Emilio bicocchi (allora Sinda­co del nostro Comune), il punto di scari­co dei rifiuti. Nei presi dell’allora podere Ortolano, di proprietà Bicocchi, si costruì il ptimo immondezzaio, e sempre per suo conto fu costruito il mezzo adatto alla rac­colta ed al trasporto dei materiali da but­tare. Lo Spazzino, con lettera maiuscola, poi netturbino, oggi operatore ecologico, con coscenza, una granata di scopa ed una paletta, riusciva a tener pulite le strade la­stricate del nostro Pomarance.

Era “MIZIO” (Salvadori Domizio), figura simpatica e allegra, che ogni mattina con la sua stridula trombetta richiamava le donne di casa per vuotare il secchio con i pochi resti del modesto pasto giornalie­ro (molto più voluminoso nel periodo dei baccelli), nel carretto di legno trainato dal ciuchino (Beppe) che con pazienza, da somaro, si fermava un passo si ed un pas­so no.

Per anni questo ciuchino continuò a gira­re in lungo ed in largo il nostro paese e, prima con Mizio e poi con “BEPPE” (Ba­iatri Giuseppe) portava tutti i nostri mise­ri avanzi all’Ortolano.

Lo spazzino Giuseppe Baiatri con il carretto per la raccolta dei rifiuti urbani trainato dal ciuchino detto “Beppe”.

Ogni anno nel periodo della semina que­sta raccolta veniva rimossa dagli operai della Fattoria Bicocchi (era questo il suo ricavato e pago) e cosparsa prima dell’a­ratura nei campi di sua proprietà.

Passò la guerra, il fronte, il Tedesco e l’Americano, anche Beppe morì, il ciuchino scomparve e fu sostituito da un moto­carro. Il fronte aveva lasciato i primi rifiuti non degradabili: “la plastica”, grande ritrova­to, ma come ogni medaglia anche questa con il suo rovescio, era indistruttibile. I vi­stosi e multicolori oggetti cosparsi ogni dove in forme diverse emergono dapper­tutto ora galleggianti ora volanti. Tutti la vediamo, ogni giorno, tutti ne diciamo ma­le, ma purtroppo non rinunciamo ad ab­bandonare a se stesse queste borsine pie­ne di ogni ciocchessia, lungo i fossati, sul ciglio della strada, o nei boschetti, ed an­cora più ben in vista agli ingressi del paese.

Automezzo del comune per la nettezza urbana di Pomarance

I nostri amministratori, “CON I NOSTRI SOLDI”, hanno acquistato sia i conteni­tori per i punti di raccolta, sia i mezzi di trasporto atti al recupero di tutto ciò di cui vogliamo disfarci, tuttavia sembra che ciò non sia ancora sufficiente.

Non è questo l’articolo che riuscirà a con­vincere o ad insegnarci cosa dovremmo fare,ma speriamo che insieme a tutti gli altri ammonimenti, e “CON UN RAGLIO DI SOMARO” serva alla civiltà di oggi, di­modoché il turista sia straniero che italia­no, possa avere buona impressione sulla nostra civiltà.

Giorgio

Articolo tratto da “La Comunità di Pomarance”.

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