CRISTOFANO RONCALLI (I parte)

A POMARANCE: la sua Famiglia, le Sue proprietà, i contatti con la sua Terra Natale a cura di I. Spinelli

Una tra le più importanti famiglie no­biliari protagoniste delle vicende stori­che e politiche dell’antico castello di Ripomarance, fin dal XVI secolo, è stata quella dei Roncalli che ha avuto tra i suoi discendenti facoltosi mercanti, prio­ri, magistrati, gonfalonieri e famosi ar­tisti come il pittore “manierista” Cristofano Roncalli detto II Pomarancio, suo fratello Donato (Notaio e Pittore) ed un loro nipote, Jacopo di Cosimo Roncalli, vissuto nella prima metà del XVII secolo.

Stemma e albero genealogico Roncalli di Foligno

Cristofano Roncalli fu sicuramente il più famoso tra i membri di questa fa­miglia essendo annoverato dagli storici d’arte, tra i migliori artisti della seconda metà del ’500 e l’inizio del ’600, periodo nel quale egli eseguì una delle sue più grandi opere di affreschi che si trovano nella Cappella Lauretana a Loreto.

Vissuto per gran parte della sua vita a Roma e ben inserito negli ambienti Cardinalizi, ebbe notevoli committenze di lavori nel Vaticano, nelle Chiese di Roma ed in altre città dell’Italia centrale dove sono ancora conservati i suoi lavori.

Conosciuto dalla critica storico-arti­stica con lo pseudonimo di “Pomarancio”, per distinguerlo dall’altro pittore locale Niccolò Cercignani (Pomarancio il vecchio) “delle Pomarance’’, fu, secondo alcuni storici come Baumgart (1) allievo dello stesso Nicolò Cercignani anche se studi per­sonali sui due pittori locali proverebbero la quasi coetaneità degli artisti.

L’origine dei Roncalli, Roccalli o Roncagli, come spesso troviamo scritto nei documenti d’archivio del Comune di Pomarance, è di origine allogena in quanto proveniente dalla Valle Imagna del bergamasco.

Alcuni componenti di questa famiglia si trasferirono agli inizi del XVI secolo nella regione umbra a Foligno, altri nello “Stato di Firenze”, in Ripomarance, svolgendo attività di “mercatura”.

L’appartenenza al medesimo ceppo bergamasco è documentata dalla somi­glianza che si nota nelle stesse carat­teristiche araldiche dell’Arme dei Roncalli di Foligno e in quella di Pomarance nonché da numerosi docu­menti del XVI secolo tratti dall’Archivio Storico Comunale che citano la prove­nienza bergamasca (2). Il “Blasone” dei Roncalli di Pomarance, a cui appartiene il pittore Cristofano e del quale esiste forse l’unico esemplare presso la fa­miglia Bartolini, è dipinto in un frammen­to di maiolica rinascimentale già pubblicato in occasione del mio studio sugli “Stovigliai” di Pomarance (3). Lo stemma, simile a quello inviatomi gen­tilmente dal Dott. Saverio Lupatelli Roncalli di Foligno, discendente in linea femminile dei Roncalli del luogo, è citato anche in una descrizione di “Famiglie Nobiliari Volterrane” dell’Archivio Maffei presso la Biblioteca Guarnacci di Volterra ed è così descritto (4):“… Spaccato, nel primo d’azzurro, al Castello d’argento portato e finestrato di nero; nel secondo d’argento, a tre pali, due laterali di rosso, quello di mezzo d’azzurro

Lo studio dell’Arme conservato dalla famiglia Biondi Bartolini presenta una particolarità che fa individuare forse l’at­tività più antica che, assieme a quella di mercanti, dovevano svolgere i Roncalli a Pomarance: quella di “Mae­stri d’arme”. Il castello merlato da l’idea di un’elsa di spada, il palo d’argento centrale la lama della stessa.

Elemento simbolico della professio­ne di “Lanceolai” che svolsero in Ripomarance per molti anni il capostipite Francesco ed i suoi due figli, Giovan Antonio ed Alessandro Roncalli, rispettivamente padre e zio del pittore Cristofano. Stabilitisi nel tranquillo castello di Ripomarance (Contado di Firenze) dopo una frettolosa fuga da Bergamo, risultano essere presenti nella vita del “ca­stello” fin dal 1525 con l’iscrizione nel Dazaiolo del Comune e nell’Estimo del XVI secolo relativo all’anno 1532.

Nel suddetto estimo infatti, che ripor­ta variazioni catastali fino al 1543, risul­tano censiti per i loro possedimenti nella corte e castello di Ripomarance, i Si­gnori Giovan Antonio di Francesco (Roncalli) da Bergamo merxiaio et Ales­sandro suo fratello, ai quali è posta una tassa sulla loro testa di lire 100 proprie­tari degli infrascritti beni (5):

“… Una casa posta nel Terzo di Petriccio, confinata a 1° via, 2° Giusto di Benedetto Fantacci, 3° Muro castellano, 4C Fede di Contro di Polito (Incontri) … stimata lire 130.

…Un pezzo di terra olivata, vignata posta alle Ribatti, a 1° via, 2° Antonio di Giusto di Marzilio, 3° la via della Doccia, 4° Paulo di Francesco di Cristofano da Montecastelli… stimata lire 150

… Una casa posta alla Porta alla Pieve stimata lire 100

… Una casa posta in Petriccio a 1° via, 2° Rede di Pietro Paulo Santucci, a 3° Giusto di Petruccio stimata lire 100.

Una casa posta nel Terzo di Petriccio, a 1° via, 2° Bastiano di Jacomello, a 3° Redi di Pietro Pagolo di Giovanni Santucci, a 4° Giovan Martino di Mastro Guasparri … levata dalla posta di Giusto di Petruccio in questo a carta 25… stimata lire 30”.

Giovan Antonio Roncalli, iscritto all’arte dei Lanceolai di Firenze, svolse, in società con il fratello Alessandro, attività di mercatura moltiplicando nel corso degli anni i suoi possedimenti nella Corte di Ripomarance come è possibile notare nelle stesure successi­ve degli estimi del comune per tutto il XVI secolo. Entrambi i fratelli si sposa­rono a Pomarance dando luogo ai due rami dei Roncalli di Pomarance che sono ben documentati in un Albero Genealogico della famiglia Ronacalli del XVIII secolo conservato presso la Bi­blioteca Guarnacci di Volterra (6).

Giovan Antonio si sposò con donna Francesca Incontri appartenente an­ch’ella ad una delle più facoltose fami­glie del luogo specializzate nella produ­zione e commercializzazione di Maioliche pomarancine fin dal XVI se­colo. Dal loro matrimonio nacquero ben sei figli: Bernardino, Donato, Cosimo, Cristofano, Guglielmo e Francesco (7).

Bernardino, Cosimo e Francesco continuarono l’attività del padre aprendo attività commerciali nel Castello di Ripomarance; Guglielmo fu prete alla Chiesa di San Martino di Lustignano; Donato, forse il secondogenito della famiglia, come risulta da un elenco dei fratelli Roncalli (eredi universali del pa­trimonio paterno) iscritti nell’Estimo della fine del XVI secolo, fu laureato in legge ed al tempo stesso abile pittore.

Della sua attività pittorica però ab­biamo sporadiche notizie che lo vedono solo in un ruolo di compartecipazione alle opere ed affreschi del fratello Cristofano Roncalli.

Albero genealogico Roncalli di Pomarance (sec. XVIII) B.G.V.

“Maestro” Donato Roncalli “… molto reputato per bontà di vita et intelligent della professione” di dottore in legge venne definito nel manoscritto del Lanzi (1620) “pictor senensis” e fu secondo la critica storica, il personaggio che con la sua professione di legale e auditore cardinalizio, permise al fratello Cristofano di inserirsi negli ambienti clericali della “Roma bene”. Personalità abbastanza vicina alla corte papale, fu contattato dallo stesso comune di Ripomarance per risolvere alcune con­troversie giuridiche di confinazioni con dei proprietari volterrani. Un’indagine mirata su questo perso­naggio, ritenuto di secondo piano rispet­to alla formazione artistica del “Pomarancio”, potrebbe in qualche modo evidenziare la vera formazione artistica di Cristofano che la critica artistica vuole improntata in ambito fio­rentino.

Estimo 1532 (Arroto 1543) c. 67v. (A.S.C.P.)

La data di nascita di Cristofano Roncalli è fatta risalire all’anno 1552 secondo un calcolo aritmetico di 62 anni che egli stesso dichiarava di avere nel 1616 sottoscrivendo e firmando gli af­freschi della cupola Lauretana (oggi non più leggibile), letta e pubblicata nel 1895 dal Giannuzzi (8). Una indagine perso­nale però, effettuata negli estimi del Comune di Ripomarance dal 1532 in poi, indicherebbe tale data spostata indietro di alcuni anni, in quanto vi sono diversi elementi comprobanti:

1°) Nell’Estimo del 1544 (con arroti e variazioni catastali fino al 1560) risul­tano già alcuni possedimenti intestati a “Cristofano di Gio.Antonio Roncalli da Bergamo” consistenti:… Una casa posta in Borghetto confinata a 1° via, 2° Antonio di Bernardino Magrini, 3° herede di ser Giovan Matteo, 4° Mura castellane… stimata lire 200.

Una Bottega posta alla Porta al Peso a 1° via, 2° Mura castellane, 3° Meo di Bastiano fabro… stimata lire 30.

Una pezzo di terra posta alle Ri­batti,… una pezzo di terra alla Piaggia… un pezzo di terra alla Doccia ed una pezzo di terra all’Aia di San Piero… per un valore complessivo di lire 510 (9).

2°) Il pittore “Cristofano di Gio:Antonio Roncalli da Bergamo” risul­ta annotato anche in una aggiunta o arroto, nell’estimo di Ripomarance del 1532 che riporta variazioni estimali fino al 1543.

E’ rilevabile infatti che i sopradetti possedimenti gli pervennero dalla ere­dità di certo Donato di Michele fabro.

Come è possibile osservare dalla foto del documento, la sua iscrizione alla carta 67 retto, è posta poco più in alto ed è eseguita con grafia e scrittura
diversa da quella con cui era censito mastro Donato di Michele fabro. Una indagine della calligrafia usata per annotare Cristofano Roncalli, rileva essere la stessa del Cancelliere con la quale sono state eseguite altre aggiunte estimali nelle carte successive risalenti alla fine dell’anno 1543 (10).

Un altro .elemento interessante e molto significativo, secondo me, ritrovasi nel pagamento della tassa “sulla Testa” di lire 100 che era dovuta all’erario del Comune di Ripomarance per tutti coloro che svolgevano un’attività professiona­le. La suddetta tassa fu in vigore a Pomarance fino all’anno 1543 in quanto non si ritrova essere imposta nella stesura del nuovo “Estimo di Ripomarance” del 1544; questo elemen­to potrebbe quindi indicare l’anno di nascita del nostro artista pomarancino. Infatti, secondo uno studio dello storico volterrano Enrico Fiumi sul Catasto di Volterra e San Gimignano la tassa “sulla testa” veniva imposta a coloro che ave­vano una età compresa tra i 14 e i 18 anni; ipotizzando quindi che l’apprendi­sta Cristofano Roncalli avesse ereditato i sopraddetti possedimenti all’età di 14 anni, nell’anno 1543 (periodo corri­spondente alle ultime aggiunte e alla medesima scrittura del Cancelliere di quel tempo), la sua data di nascita dovrebbe risalire al 1529 – 1530.

Piazzetta già di Borghetto e Porta al Peso o Orcolina

Un riscontro assai probante su quanto asserito può essere documen­tato dall’Archivio Civile della Podesteria di Val di Cecina in cui si ritrovano fre­quenti elenchi di cittadini tassati secon­do la loro professione o implicati in cause Civili.

Tra questi nominativi indicati per il pagamento sulla tassa delle bocche (del sale) per l’anno 1543 risulta annotato anche lo stesso “Cristofano di Jo(vanni Antonio) Ronchalli” a cui è imposta la tassa di lire 2 e soldi 8. Nel repertorio della Filza di Archivio in ordine alfabetico e indicato alla lettera C, Cristofano di Gi(ovanni) senza specifi­care il cognome Roncalli (11).

L’anno successivo, 1544, come già detto, è iscritto nella nuova stesura dell’Estimo di Ripomarance con le pro­prietà pervenutegli da Donato di Miche­le fabro che sono individuate nell’attuale Piazzetta San Carlo (già di Borghetto) ed in prossimità della porta al Peso (oggi detta Orciolina).

Qualche anno più tardi troviamo un’altra notizia che certifica la sua permanenza a Pomarance; questi infatti è citato nel 1548 nel libro dei Partiti del Comune di Ripomarance per aver pa­gato la “… gabella della biada inviata al Commissario” durante il passaggio di un esercito diretto alla guerra di Piom­bino (12).

Egli è annotato come “… Cristofano Bergamasco” senza specificare il co­gnome come accadeva spesso per altri cittadini; una riprova è la citazione di suo padre, Giovan Antonio Roncalli che nel libro dei Creditori del Comune ve­niva indicato semplicemente come “Gio Antonio Bergamasco” (13).

Ben poco sappiamo sui primi inse­gnamenti d’arte ricevuti da Cristofano in quegli anni che probabilmente lo videro a fianco dell’altro pittore pomarancino Niccolò Cercignani (nato attorno al 1520 – 25) allievo, egli stesso del pittore volterrano Daniele Ricciarelli da Volterra (14).

La sua presenza a Ripomarance però è documentata anche attorno al 1552 quando risulta implicato in una causa civile davanti al Podestà di Val di Cecina: “… Nanni di Michele Saiucci… agit… contra Cristofani di Gio. Francischi de Roncalli a quo petit datii… et manifatturis” (15).

L’allontanamento dalla sua terra natale verso altre mete importanti per la professione di pittore, portarono Cristofano Roncalli a Firenze dove si formò artisticamente, come dimostrano le notevoli influenze stilistiche della sua pittura prima di stabilirsi a Roma attorno al 1575.

Cimase di un polittico attribuito a C. Roncalli (Kirwin) 1972
(sacrestia della Chiesa di S. Giovanni Battista di Pomarance) (Foto S. Donati)

Un fatto importante per datare il suo definitivo allontanamento da Ripomarance è nuovamente documen­tato nell’estimo del 1544 dove è anno­tato in calce, tra il 1559 ed il 1560, la vendita di tutte le sue proprietà a Pomarance. L’11 maggio 1599 infatti venne ceduta la bottega posta alla Porta al Peso con alcuni pezzi di terra posti alle Ribatti a Michele di Mariotto. Lo stesso Michele l’anno successivo, 1560 (2 dicembre) comperava dallo stesso Cristofano Roncalli la Casa posta in Borghetto con altri terreni posti in loca­lità Doccia, Piaggia e San Piero. Un fatto interessante e non casuale è in quel periodo la vendita di alcuni pos­sedimenti in Ripomarance anche da parte di Niccolò Cercignani che deno­terebbero l’allontanamento di entrambi dal loro paese di origine (per stabilirsi entrambi nella regione umbra dello Stato Pontificio?).

Il padre di Cristofano, Giovan Anto­nio, e lo zio Alessandro continuarono la loro attività di mercanti facendo affari d’oro nel piccolo castello di Ripomarance ed ampliando notevol­mente i loro possedimenti nel contado pomarancino per un valore di capitale di lire 13860.

Questi possedimenti immobiliari e terrieri furono oggetto di divisione tra gli stessi fratelli, Giovan Antonio e Ales­sandro che in data 1 agosto 1579 pro­cedettero alla divisione patrimoniale dei loro beni.

Dai due fratelli “bergamaschi” ven­nero divise le unità immobiliari poste al di là e al di qua della Porta alla Pieve che erano sicuramente collegate fra loro da alcune stanze sovrapposte situate proprio sopra l’antica Porta alla Pieve.

Esse erano indicate nell’Estimo del 1571 e così descritte:

“… una casa in detto castello alla Pieve a 1° via, 2° via, 3° Ser Piero d’Andrea Incontri a 4° Via … stimata lire 1200… cassa la metà e porsi a Ales­sandro Roncalli …”(area occupata dalla casa già eredi Derna Volpi).

“… Una casa in detto castello colle botteghe alla Porta alla Pieve confinata a 1° via, 2° la Pieve di San Giovanni, 3° Forno del Comune stimata lire 600… cassa la metà et ponsi ad Alessandro come sopra…”.

Questi ed altri possedimenti patrimoniali dei due capostipiti della famiglia Roncalli a Pomarance, furono ereditati dai loro rispettivi figli come risulta dalle successive stesure degli estimi del XVI e XVII secolo (16).

Jader Spinelli

(CONTINUA)

NOTE BIBLIOGRAFICHE

  1. Baumgart, in Thieme – Becher; Allgemaine Lexikon der Bilden Kunstler XXVIII, Lipsia. (1933) Manuali 3572; pag. 567. Istituto Germanico di Storia dell’Ade di Firenze.
  2. Ringrazio sentitamente il Dott. Saverio Lupatelli Roncalli di Terni per la collabora­zione prestatami in queste mie ricerche e per avermi inviato lo stemma dei Roncalli di Foligno e l Albero Genealogico della famiglia da cui discende.
  3. I. SPINELLI “Gli Stovigliai a Pomarance nel XVI – XVII secolo’ – La Comunità di Pomarance n° 1/1990.
  4. Biblioteca Guarnacci Volterra – Genealogie Volterrane LI – LX; Archivio Maffei.
  5. Archivio Storico Pomarance F. 426 Estimo 1532 c. 31 r.
  6. Biblioteca Guarnacci Volterra – Filza 42 B, Carta 23; Prospetto indicativo di docu­menti storici .. contenuti nelle filze segnate col numero di inventario 5706 e collocate nei lutei IV V e VI; scaffale L.
  7. Dalla loro unione nacque anche Maria Grazia Roncalli, suora nel convento di Santa Chiara di Volterra nel 1590.
  8. Ileana Chiappini di Sorio; “Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio’’ a cura della Banca Popolare di Bergamo.
  9. Archivio Storico Pomarance F. 427 Estimo 1544 c. 66 r.
  10. Ibidem F. 426 Estimo 1532 c. 67 v.
  11. Ibidem F. 67 B Civile di Podesteria c. 2 v.
  12. Ibidem F. 74 c. 214 r.
  13. Ibidem F. 218 c. 21 r.
  14. F. Canuti – Niccolò Cercignani detto il Pomarancio – Bollettino della deputazione di Storia patria per l’Umbria XLVIII – LI (1952).
  15. Archivio Storico Pomarance F. 77 B; Civile di Podesteria c. 76 r. Nel repertorio della filza è indicato alla lettera C carta 76 “Cristofano Roncalli”.

Archivio Storico Pomarance F. 428 Estimo 1571 c. 105 r. La casa dei Roncalli colle botteghe alla Porta alla Pieve e con­finante con la chiesa di San Gio Battista è da individuare dove attualmente sorge il Palazzo Biondi Bartolini del quale abbiamo trattato nel N° 2 1990 della rivista La Co­munità di Pomarance.

Articolo tratto da “La Comunità di Pomarance”.

Lascia un commento